Open/Close Menu Storie di Basket Napoletano

Venerdì 17 Febbraio 2006, Quarto di Finale con Milano, Valerio.

Eravamo consapevoli. Nessuno aveva mai parlato di scudetto o di Coppa Italia, ma in quello spogliatoio quell’anno eravamo tutti consapevoli della nostra forza e di potercela giocare con tutti, sempre e comunque. Anche a Forlì, dove, oltre che consapevoli, arrivammo incazzati.
Avevamo perso a Milano meno di due settimane prima, ed era una sconfitta che ci aveva scosso. Ricordo ancora cosa ci fecero trovare nello spogliatoio, una puzza incredibile. Li avremmo ritrovati lì al primo turno, ed è inutile dire che sentivamo molto quella sfida.
Per me poi era la prima volta alle Final Eight, e mi trovai a viverle davvero intensamente. Ero in camera con Jay Larranaga, ogni sera lui si metteva a letto e dormiva e non capivo davvero come facesse. Io ero elettrico, parlavo al telefono coi miei fratelli, pensavo alle partite.
Il giorno prima del debutto arrivammo al Palafiera e c’era Roma-Fortitudo: il palazzo era pieno e c’era Citta che si guardava attorno stralunato. Lui era uno che le partite importanti non le sbagliava mai, ma sentiva molto la pressione della vigilia. Sembrava volesse scappare, io invece mi resi conto che me li volevo mangiare tutti. Era ansia positiva, avevo voglia di giocarmela.

Ero nel posto giusto, al momento giusto, con la squadra giusta. Eravamo forti, uniti, e potevamo vincere.

inizio

Con Milano innanzitutto, che era una delle favorite e con cui avevamo dei conti in sospeso. La mattina della partita avevamo la rifinitura dopo di loro, dalle 11 alle 12 mi pare. Eravamo nel serpentone in attesa che fosse il nostro turno, e davanti a noi c’era l’orologio: scattò il nostro turno e senza dire una parola Ansu Sesay si buttò in campo con il pallone mentre loro erano ancora schierati a provare i giochi. E iniziò a tirare. Gli andammo tutti dietro mentre Milano, stupita, lasciava il campo a testa bassa. Fu un momento importante per tutti, il momento in cui capii che avremo vinto. Sbruffoneria? Non mi è mai successo altre volte, ma davvero io quella partita non ho mai pensato di poterla perdere. Mai.

Ci ritrovammo sullo stesso campo quella sera stessa, ricordo l’emozione come se la rivivessi ora. Uno dei punti di forza di quel gruppo era la serenità: ognuno di noi aveva un ruolo, ognuno sapeva cosa poteva dare e che sarebbe arrivato il suo momento. Anche noi della panchina.
Piero fu chiarissimo con me sin dal primo giorno, avevo davanti un grandissimo campione come Lynn a cui dare il cambio, e quando entravo dovevo alzare il ritmo e fare un po’ di casino. Proprio così, un po’ di casino. Sembra facile? Vi dico che in quella squadra, in quella situazione, e con Mason che entrava in campo con me, veniva tutto naturale. In tanti anni non ho mai avuto la stessa sintonia con un compagno di squadra.
Mason era incredibile: al primo allenamento gli dissi: “vieni a bloccare per me e concedimi 2 secondi di vantaggio, e vedrai che qualcosa riusciamo a fare”. Ci riuscivamo quasi sempre ed era quasi tutto merito suo: rollava, aveva i tempi giusti, mani forti e veloci. E comunque, se non riuscivo a ridargliela, quel vantaggio lo sfruttavo io. Stare in campo con lui mi dava grande sicurezza. Con Milano entrai ad un minuto dalla fine del 1’ quarto e Mason era già in campo, ma all’inizio del secondo periodo rimediò una ditata nell’occhio da Tyrone Grant e tornò in panchina.

Disse: “Dottore, non ci vedo”, e ricordo ancora che restammo tutti in silenzio. Ma non ci perdemmo d’animo, io provai a fare le mie cose (10 punti in un 12-0 Carpisa, 15 sui 20 complessivi di Napoli nel parziale) e quando il sindaco si alzò e disse: “Coach, posso giocare” eravamo ancora in partita.
E poi con lui e un Lynn scatenato nel secondo tempo la vincemmo. Per noi fu una conferma, eravamo pronti, eravamo in gioco. E Milano no.
Uscendo dal campo incrociai Bulleri e gli dissi: “In bocca al lupo per domani”.
No, non me ne sono mai pentito.

(Foto di Ciro Messere. E’ vietata la riproduzione)

Carpisa Napoli 83
Armani Jeans Milano 79
(18-23, 40-38; 65-54)

Carpisa Napoli: Greer 24 (1/8, 5/9), Stefansson 13 (1/4, 2/4), Morandais 11 (2/6, 2/5), Sesay 6 (3/3, 0/1), Cittadini 3 (1/3); Rocca 5 (1/3), Larranaga 3 (1/2 da tre), Spinelli 15 (3/4, 2/4), Morena 3 (1/1 da tre), Fevola D. ne, Fevola M. ne. All.: Bucchi.
Armani Jeans Milano: Bulleri 24 (5/6, 2/5), Calabria 21 (3/4, 4/7), Shumpert 10 (3/5, 0/6), Schultze (0/2 da tre), Blair 12 (5/8); Coldebella (0/1, 0/1), Galanda 6 (1/2, 1/4), Grant 6 (3/4), Gigena (0/1 da tre), Montecchia (0/1 da tre), Fajardo. All.: Djordjevic.
Arbitri: Facchini, Tola e Taurino.
NOTE – Tiri liberi: Napoli 20/27, Milano 18/21. Tiri da due: Napoli 12/31, Milano 20/30. Tiri da tre: Napoli 13/26, Milano 7/27. Rimbalzi: Napoli 32 (Rocca 6), Milano 33 (Blair 9). Assist: Napoli 21, Milano 23.